in queste prigioni annoiate,
tornano volti lontani e non tornano i conti,
nuovi sogni si spengono al sole,
soli che illuminano giorni insicuri,
sento sfuggirmi i pensieri,
o sono pensieri già usati.
Occhi stanchi e lacrimosi,
stringimi la mano, una volta ancora,
dammi un grammo della tua pazzia,
in un bicchiere di chianti
o in un vino pagato da altri,
bevuto alla salute di un sogno lontano.
Lasciati andare e lasciami andare,
ti lascio l’eredità del nulla, e piccole cose,
la casa di nessuno e i quadri della vita,
una vita trascorsa alla ricerca del cielo,
uguale e diversa, passata e futura,
ti lascio un paese che non è tuo,
che non è mio, che non abbiamo rispettato ,
e ti lascio pagine di illusioni e fiumi di parole,
insieme a sogni che ho sognato solo io,
o i sognatori in un sogno comune,
ma ti lascio il mio modo di amare,
il mio cane, parole scritte e perdute ,
la delusione, la gioia, il mio egoismo.
Infine ti lascio il mio mondo,
un mondo che ho solo sognato,
un mondo cambiato ed uguale.
I miei desideri in una anfora inventata,
pensieri di carta e la carta delle canzoni,
la voglia di amare e la paura di essere solo,
comunque ho sorriso e danzato nel sole ,
dammi un'alba, un secondo o una notte,
una nota di un sogno, una pioggia leggera,
una vita comune non la posso accettare.
Mauro R.
Mauro R.
Nessun commento:
Posta un commento