ti parlerò dei miei mille anni,
e cullerò la notte come un sogno,
quando sarò giovane
vedrai le mie mille rughe,
ti racconterò la pazzia dell' umanità,
i mille baci rubati e le risate nel porto.
Quando sarò giovane
potrò dirti che non ho capito,
che i sogni sono sogni
e la realtà una vecchia puttana.
Che ho camminato per i vicoli di una Roma dimenticata,
tra miseria e degrado qualcuno ricordava di avere sognato,
che uomini senza tempo mi hanno preso per mano
e con gentilezza mi hanno cantato una storia.
Dietro l’angolo ho incontrato Achille,
alla ricerca di un tallone malato,
poi ho visto Cesare,
congratularsi per questo Impero fallito
e Leonardo cercare una invenzione che inventasse l’uomo
e Leopardi che correva felice scrivendo su carta dorata
e i rifiuti erano coriandoli colorati impazziti.
L’uomo mi tiene ancora per mano,
Che ho camminato per i vicoli di una Roma dimenticata,
tra miseria e degrado qualcuno ricordava di avere sognato,
che uomini senza tempo mi hanno preso per mano
e con gentilezza mi hanno cantato una storia.
Dietro l’angolo ho incontrato Achille,
alla ricerca di un tallone malato,
poi ho visto Cesare,
congratularsi per questo Impero fallito
e Leonardo cercare una invenzione che inventasse l’uomo
e Leopardi che correva felice scrivendo su carta dorata
e i rifiuti erano coriandoli colorati impazziti.
L’uomo mi tiene ancora per mano,
non ha un buon odore
ma quando sarò giovane e lo avrò lavato
forse asciugherà il mio pianto,
ma quando sarò giovane e lo avrò lavato
forse asciugherà il mio pianto,
e dirà che non ho sbagliato,
e adesso tu, che dimentichi il passato,
saprai che quando sarò giovane,
e adesso tu, che dimentichi il passato,
saprai che quando sarò giovane,
finalmente avrò capito.
Non saprò mai se e quanto ho peccato,
o il male che ho fatto o che ho ricevuto
o gli amori che ho derubato.
La gioia e il dolore,
le droghe che mi hanno inebriato,
o un vino andato o un amore avvelenato,
sarà valsa la pena di averti incontrato,
libertà, parole, amore, realtà, sogno o pazzia
quando sarò giovane forse l’avrò capito.
Mauro Ricci
Non saprò mai se e quanto ho peccato,
o il male che ho fatto o che ho ricevuto
o gli amori che ho derubato.
La gioia e il dolore,
le droghe che mi hanno inebriato,
o un vino andato o un amore avvelenato,
sarà valsa la pena di averti incontrato,
libertà, parole, amore, realtà, sogno o pazzia
quando sarò giovane forse l’avrò capito.
Mauro Ricci
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