venerdì 16 aprile 2021

 Era mia madre

Forse era nata in un campo di papaveri

e di quel rosso aveva pieno il cuore

e quel colore è diventato il mio calore,

e raccontava storie che sapevano di grano,

e di gente che di storie pienava le serate,

di corse di risate e di canzoni

lei che camminava scalza sorridente

e che non aveva ancora visto il mare.

Erano i fiori le colline e il sole

poco pane e giornate dure

come gli inverni la neve e il vento

nei suoi ricordi scritti da parole,

in quelle parole mi abbandonavo ai sogni

e con gli anni i sogni ti hanno fatto male al cuore.

Conoscevi i funghi i boschi e i suoi segreti

unica donna tra un mare di fratelli

conoscevi me prima che nascessi

forse hai sorriso quando mi hai guardato,

conoscevi già come mi sarei perso

e sapevi che col tempo e il tuo coraggio

mi sarei rialzato e mi avresti perdonato.

Mia madre e i suoi occhi da bambina

la sua terra e la sigaretta in mano

c'è ancora la tua rosa nel giardino

c è la tua voce che mi parla ancora

il tuo sguardo so dove guardava

oltre le nuvole il cielo ed i confini

 oltre la paura di un mondo vuoto

oltre le parole della gente e la morale

oltre i miei errori che abbiamo combattuto

perchè il tuo sguardo era diritto al sole.

Era nata forse in campo di papaveri

negli occhi ancora il dolore della guerra

era nata grande e un pò bambina

era nata con orgoglio contadina

era nata per essere mia madre.

Mauro R







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