Era mia madre
Forse era nata in un campo di papaveri
e di quel rosso aveva pieno il cuore
e quel colore è diventato il mio calore,
e raccontava storie che sapevano di grano,
e di gente che di storie pienava le serate,
di corse di risate e di canzoni
lei che camminava scalza sorridente
e che non aveva ancora visto il mare.
Erano i fiori le colline e il sole
poco pane e giornate dure
come gli inverni la neve e il vento
nei suoi ricordi scritti da parole,
in quelle parole mi abbandonavo ai sogni
e con gli anni i sogni ti hanno fatto male al cuore.
Conoscevi i funghi i boschi e i suoi segreti
unica donna tra un mare di fratelli
conoscevi me prima che nascessi
forse hai sorriso quando mi hai guardato,
conoscevi già come mi sarei perso
e sapevi che col tempo e il tuo coraggio
mi sarei rialzato e mi avresti perdonato.
Mia madre e i suoi occhi da bambina
la sua terra e la sigaretta in mano
c'è ancora la tua rosa nel giardino
c è la tua voce che mi parla ancora
il tuo sguardo so dove guardava
oltre le nuvole il cielo ed i confini
oltre la paura di un mondo vuoto
oltre le parole della gente e la morale
oltre i miei errori che abbiamo combattuto
perchè il tuo sguardo era diritto al sole.
Era nata forse in campo di papaveri
negli occhi ancora il dolore della guerra
era nata grande e un pò bambina
era nata con orgoglio contadina
era nata per essere mia madre.
Mauro R
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