I piedi sulla sabbia umida intorno il nulla
davanti ai miei occhi l'oceano
grigio verde scuro con le onde che si rincorrono
il fragore del mare malato d'inverno.
Io tra la paura ammirazione e sgomento
con lo sguardo fisso verso l'orizzonte
dove il mare si confonde con le nuvole
dove una pioggia imminente e fredda
porterà forse il temporale.
E lì in fondo al mare nel grande grigio
dove tutto è cominciato dove è nata la vita
continua la lotta per la sopravvivenza
e forse li un giorno finirà la vita.
Gabbiani che sfidano urlando le onde
cercando cibo o forse la felicità,
i miei occhi ormai dentro quel confine
tra mare e nuvole tra incubo e sogno
e la sabbia sempre più umida e fredda
il mio pensiero sempre più abbracciato dal mare.
Le onde sempre più grandi e le nuvole ormai nere
forse hanno qualche cosa da dire
io così vigliacco e colpevole non posso capire
l'uomo così stupido lo ha colpito al cuore.
In un altro oceano molto più a sud
ci sono ancora colori ci sono fiori
ma per quanto ancora e per quanto tempo
ma sotto la pelle del mare c è lo stesso dolore
per qualche attimo le farfalle possono sognare
mentre un fuoco malato dipinge la fine
mentre l'uomo continua a inquinare.
Mauro
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