venerdì 19 febbraio 2021

 Un popolo antico

C'era la neve sulle sponde del fiume

gli ultimi fuochi carichi di fumo

erano testimoni di una notte invernale,

l'acqua del fiume portava ricordi

erano cacce ed erano sorrisi.

C'erano donne uomini e bambini

c'era una vita antica di paesaggi

c'era la neve di una notte assonnata,

c'era la fine in quella giornata.

Grida tuoni corse selvagge,

anime avvolte di pelli e paure

anime fuggite alla vita

nella neve rossa assassina.

C'era un popolo ferito

e un altro popolo assetato

c'erano amori stroncati

sogni travolti ed uccisi

uomini liberi e incatenati

c'era una antica cultura.

C'era un Dio inventato da altri

che parlava di pace con i fucili

e c'erano i pianti e c'era dolore

e giudici e santi intorno al fiume

e la storia solo un ricordo

e la morte senza un processo.

Non c'erano sogni che portavano sogni

c'erano confini per chi era rimasto

riserve come prigioni senza sbarre

c'era una vita senza spazi e cieli infiniti

i sogni dormono nel letto del fiume


Mauro


lunedì 15 febbraio 2021

 

Ci sono parole, ci sono frasi

che non hanno parole

che senti in una lingua strana

che conosci e non puoi spiegare,

che crescono  ogni mille anni,

che i poeti hanno cantato

senza trovarne il cuore

che ti vengono e ti prendono

come le onde del mare.

Come potrei dire parole

che forse gli occhi sapranno dire,

o consultare testi antichi

che sapevano di storia,

che conoscevano le favole

che vivevano la vita.

Forse un giorno le scriverò

quando avrò più coraggio

o quando quel velo svanirà,

o forse usciranno parole

o forse sarà una parola sola


venerdì 12 febbraio 2021

 

La Mosa e la Luna

Non si specchia più la luna sopra la Mosa,
acque calme e riflessi di uomini,
non più passi di calzari di cuoio,
ne grida selvagge e armamenti e sangue di spade,
e la luna non  riflette l'argento sulla Mosa.
Svaniti i carri con canne da fuoco, o trincee di morte,
svaniti i sogni di un pazzo, e l'eccidio di un popolo,
antichi eroi e antiche leggende, alberi a lutto
e foglie sparse di fragilità mentale,
mentre ancora la luna non bagna la Mosa.
Le vite bruciate, amori nati e sepolti,
e dai porti non partono più vascelli di sogni,
dal Po dei moderni  verdi vichinghi,
al Tevere giallo che trasporta il potere corrotto,
la luna non si specchia più sulle acque della Mosa.
E l’odio a preso il posto dell’amore,
l'illegalità e le bugie della speranza,
quando i vecchi ladroni tornano a galla,
quando il popolo è in silenzio ed ha già mangiato la rabbia,
nessuno pensa che sulla Mosa non si posi la luna.
I giovani bruciano nel fuoco acceso dalla menzogna
I vecchi  masticano fame, il lavoro è una chimera,
cosa cambia se i clown calpestano la dignità,
se l’ombra che sembrava dissolta partorisce fantasmi,
e la Mosa che guarda la luna

 e la luna sorride nel suo freddo argentato..

nulla rimane della storia passata

 il nulla della nostra memoria,

solo i vecchi con le loro vite dimenticate

qualche sognatore avvolto di utopia

e qualche poeta sconosciuto

 ad aspettare la luna che sorrida alla Mosa.