La Mosa e la Luna
Non si specchia più la luna sopra la Mosa,
acque calme e riflessi di uomini,
non più passi di calzari di cuoio,
ne grida selvagge e armamenti e sangue di spade,
e la luna non riflette l'argento sulla Mosa.
Svaniti i carri con canne da fuoco, o trincee di morte,
svaniti i sogni di un pazzo, e l'eccidio di un popolo,
antichi eroi e antiche leggende, alberi a lutto
e foglie sparse di fragilità mentale,
mentre ancora la luna non bagna la Mosa.
Le vite bruciate, amori nati e sepolti,
e dai porti non partono più vascelli di sogni,
dal Po dei moderni verdi vichinghi,
al Tevere giallo che trasporta il potere corrotto,
la luna non si specchia più sulle acque della Mosa.
E l’odio a preso il posto dell’amore,
l'illegalità e le bugie della speranza,
quando i vecchi ladroni tornano a galla,
quando il popolo è in silenzio ed ha già mangiato la rabbia,
nessuno pensa che sulla Mosa non si posi la luna.
I giovani bruciano nel fuoco acceso dalla menzogna
I vecchi masticano fame, il lavoro è una chimera,
cosa cambia se i clown calpestano la dignità,
se l’ombra che sembrava dissolta partorisce fantasmi,
e la Mosa che guarda la luna
e la luna sorride nel suo freddo argentato..
nulla rimane della storia passata
il nulla della nostra memoria,
solo i vecchi con le loro vite dimenticate
qualche sognatore avvolto di utopia
e qualche poeta sconosciuto
ad aspettare la luna che sorrida alla Mosa.
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