lunedì 7 dicembre 2015

Il sogno di una piccola mano


Ti ho incontrato
in un giorno di pioggia,
da allora amo la pioggia,
seguivo una strada
una o mille della vita,
ho visto la tua piccola figura
come ombra seguire la mia,
ho pensato ad un nome
ti ho chiamato futuro,
cercavo un filo d'erba
in una terra bruciata,
una lacrima di saggezza
nella mia anima avara
ed ho sentito te.
La tua ombra
del colore del vento,
i tuoi passi veloci
come gocce di pioggia,
un bimbo, un sorriso
un pianto, un rimpianto,
una speranza, un dramma,
o una stella.
La tua mano nella mia,
ombra che stringe ombra,
vento che spinge vento,
la tua strada con la mia
per pochi passi polverosi.
Prenderai una nuova via
io brucerò le mie vecchie orme,
e non potrò spiegarti l'amore
ne insegnarti la vita,
ti racconterò una storia,
non la storia del mondo,
e ti canterò il mio tempo,
condannato in un secondo,
tu insegnami a sognare
bimbo, elfo, o solamente sogno,
tu continuerai verso il sole
se questo mondo 
ancora un sole ti offrirà,
io dipingerò il mio tramonto,
ti dono un soffio di speranza
il mio cane abbaierà al futuro,
una sua lacrima bagnerà il mio cuore.
Non ti serviranno i miei passi,
e le parole hanno bocche diverse,
le persone hanno cuori diversi,
i volti hanno occhi diversi,
l'amore sono amori diversi,
il sangue e' lo stesso sangue,
le ombre destinate a svanire,
o a soffocare questa umanità,
rimangono i sogni
nelle piccole mani....

Mauro Ricci 2015



lunedì 4 maggio 2015

Tempo di dormire

Il sonno tarda
in questa notte
d'ombre e luci,
un fremito tenue
forse la musica del tempo,
o un canto
o un liuto o un pianto.
Gli occhi stanchi
scrivono parole vane,
e parlano alle lune,
c'e' ancora tempo,
il tempo padrone delle ore,
le ore di questa notte
che non vuol morire.
Passi leggeri,
tra polvere d stelle,
amplificati
dai minuti del silenzio.
Era fresco e leggero
il ventre del mattino,
e nell'arco del sole
sono sbarcato a sera.
Ho respirato
le magie e le menzogne,
ho ricordato
mio padre e mia madre,
ho volato
amato e odiato,
sono affogato
in un calice di vino,
ho baciato mio fratello
e da una spugna
ho distillato rabbia.
Acido e' il sudore
una goccia e un ago
mi hanno dato piacere,
un momento dopo
abbaiavo in una fogna,
un'orizzonte,
una nuvola, un temporale,
forse sono solo
ma non mi devo perdonare.
Questa notte insonne,
gli occhi ancora aperti
sulla vita,
sul domani, sull'amore,
hanno visto
lo scorrere del mare,
e sogni amari
o dolci come miele
e petali di labbra
o chiodi o bile o spine
e savane e deserti,
anime che si nutrono di fame,
ed occhi che inseguono
altri occhi,
ma ancora ansiosi di scoprire,
il tempo scorre ancora,
la mia musica vola,
....e' presto per dormire...

Mauro

Mauro R.maggio 2015

domenica 26 aprile 2015

La forza del mare


Eri venuto dal mare,
i capelli cosparsi di sale,
 ampolle di sabbie lontane.
Eri vestito di alghe,
guardavi questa terra malata
e bevevi l’acqua del mare.
Dicevi di parlare con i pesci,
di un mondo di acqua
e di reti mortali.
C’è  vita e c’è morte
tra le onde del mare
e del mare vuoi ancora parlare.
Il mare che odia,che ingoia
il mare che è gioia che è vita
il mare che può ancora amare.
Gli abissi scuri nel profondo del mare,
dove in una anfora antica ,
c’è il segreto del mondo,
qui’ nella terra,c’è solo impotenza.
I tuoi occhi lucidi, la rabbia ingoiata,
l'ultimo grido su questo unico mare,
l'ultima goccia sta’ per traboccare,
questo mondo che soffre, che muore,
stanno uccidendo la terra,
e distruggendo il mare,
non te ne andare, con le lacrime
insegna ad amare
M. Ricci


sabato 25 aprile 2015

Vorrei incontrarti

Vorrei conoscerti
ascoltare il tuo popolo
credere nelle  speranze
e sentire che l'odio
è solo sgomento
è solo terrore
e bere nel tuo bicchiere
un vino che sa di pace.
Non in una altra storia
ma in quella che resta
perchè è lo stesso cielo
la stessa terra e una sola umanità
e non nelle illusione del domani.
Vorrei i tuoi abiti sporchi
e il dolore dei tuoi piedi
il sapore e la paura del mare
 il coraggio di sperare.
Potrei credere nel tuo Dio
o in un Dio fatto uomo
o in un Druido albino
o in un uomo e il suo Dio,
o in un Dio mai nato,
o in un Dio clandestino
vorrei credere solo nell'uomo.
Raccontami la vita,
la mia l'ho vissuta
per un soldo o per un falso sorriso,
senza capire come è facile sognare.
Fammi mangiare il tuo pane
e il dolore per la terra che lasci,
il terrore dello sparo del cannone,
l'urlo disumano della guerra,
i resti di donne uomini e bambini
che per un insulto o un lembo di terra
hanno lasciato la vita senza un sorriso.
Dimmi che possiamo camminare
e dividere la strada e il sole,
bere la libertà, l'incognito e l'amore,
e se non saremo noi
saranno altri o altri ancora,
che vivranno e moriranno ignoti,
senza una nota vera senza una pace
nei libri della storia.

Mauro Ricci 





martedì 21 aprile 2015

Un sogno trovato

Nel cassetto di una notte comune
ho trovato un sogno,
aveva il sentore di mare
un mare di onde disperate,
un mare agitato e tremante,
mille e mille occhi
avevano pianto l'ultima vita
nel profondo del mare,
mille e mille cuori
avevano perso la voglia di amare
nel profondo del mare.
Quella notte comune
forse il sogno ha trovato me,
mi ha trascinato in acque insanguinate,
con centinaia di occhi disperati
e urla di voci e pelli rinsecchite,
mare freddo, silenzioso e letale,
ultima via per una fuga nel futuro,
ultima scommessa per un giorno ancora,
un giorno ancora per un altro sole.
Dio dei poveri, Dio di tutti o Dio di nessuno,
rotte di dolore, rotte di schiavi, rotte di denaro,
stesso mare dell'Ulisse di Omero,
senza un Itaca li ad aspettare,
in quel sogno ho sentito parole,
milioni e milioni di parole,
pianti disperati e rabbie battute all'asta,
sfruttatori di tragedie
cristi in croce senza un Dio
e governi senza valori.
Siamo noi in quel sogno trovato,
siamo noi su quelle barche di carta,
siamo noi i negrieri moderni,
gli esuli, i clandestini e i trafficanti,
siamo noi i morti del grande verde,
e sono i nostri occhi che hanno pianto,
o hanno comprato lacrime al mercato
nell'ultimo giorno dal profondo del mare,
sono nostri i cuori che ci potranno salvare.

M. Ricci Aprile 2015


sabato 28 febbraio 2015

Seguo la pista

LA PISTA
La stella della vita indica la pista,
mille e mille orme di anime,
con  i loro sogni e i loro segreti
hanno rubato anni alla vita,
sono volate parole e polvere fine,
parole di parole e ancora parole,
parole dalla mente o dal cuore,
illusioni e parole vere,
combattute e bruciate nei fuochi della mente,
cantate e urlate, solamente non dette,
sussurrate ai sogni senza valore,
nate e morte in mille storie d'amore.
Cenere di antichi fuochi comuni,
di certezze passate e di improvvise passioni,
parole incise sulle onde del tempo,
tante storie, storie di vita,
nella pista battuta o ancora sconosciuta,
 il presente e il futuro sono un bicchiere di vino,
una giornata o una vita ricca di sogni
illumina il cammino e scalda le notti,
con un Dio o senza di lui
con se stesso e le proprie contraddizioni
seguo i miei passi e navigo a vista
è calda è libera, io batto la pista



M.Ricci





venerdì 6 febbraio 2015

Il Tempo è poco

Si inseguono le albe e i tramonti,
in queste prigioni annoiate,
tornano volti lontani e non tornano i conti,
nuovi sogni si spengono al sole,
soli che illuminano giorni insicuri,
 sento sfuggirmi i pensieri,

o sono pensieri già usati.
 Occhi stanchi e lacrimosi,
 stringimi la mano, una volta ancora,

dammi un grammo della tua pazzia,
in un bicchiere di chianti
o in un vino pagato da altri,
bevuto alla salute di un sogno lontano.
Lasciati andare e lasciami andare,
ti lascio l’eredità del nulla, e piccole cose,

la casa di nessuno e i quadri della vita,
 una vita  trascorsa alla ricerca del cielo,

uguale e diversa, passata e futura,
ti lascio un paese che non è tuo,
 che non è mio, che non abbiamo rispettato ,
e ti lascio pagine di illusioni e fiumi di parole,
insieme a sogni che ho sognato solo io,

o i sognatori in un sogno comune,
ma ti lascio il mio modo di amare,
il mio cane,  parole scritte e perdute ,

 la delusione, la gioia, il mio egoismo.
Infine ti lascio il mio mondo,
un mondo che ho solo sognato,
un mondo cambiato ed uguale.

I miei desideri in una anfora inventata,
pensieri di carta e la carta delle canzoni,
la voglia di amare e la paura di essere solo,
comunque ho sorriso e danzato nel sole ,

dammi un'alba, un secondo o una notte,
una nota di un sogno, una pioggia leggera,
una vita comune non la posso accettare.


Mauro R.



giovedì 22 gennaio 2015

Un sogno di parole


Sono volato dove il cielo e' ancora rosso,
ho preso il cuore ed il mio cane,
ho venduto la paura dei temporali
e ho lavato il sangue del Sand Creek,
ho visto i mondi cantati dai poeti,
le guglie, le croci, le lune, le passioni
e le strade incrociate, perdute
e dimenticate,
ho regalato le religioni e i santi,
i sogni non realizzati,
in cambio di un cavallo e di una sella
e la mia stella brilla del rosso del futuro,
e volo alto dove il cielo incontra il cuore,
ma non ho imparato a perdonare
e non so se ho conosciuto il vero amore
o se l'amore e' ancora dietro il sole,
ma riesco a sentire la voce della vita,
a suonare sulla luna con il cane,
a vedere il sogno ed il colore
a dividere un secondo in ore.
Sorrido alla mia favola dipinta,
brindo e rido e urlo alla pazzia,
un altro giorno, un mese, un anno,
una sfumatura, una nota, un nano,
un viaggio prendendoti per mano,
la bocca della mente ha ancora sete,
a passi lenti riprendo il mio viaggio,
il cielo e' ancora rosso il cuore e' pieno,
il mio cane ride, dorme e sogna ancora.

M.Ricci

mercoledì 21 gennaio 2015

Cuore di denari



Puoi comprare il mio cuore se vuoi,
puoi mangiarlo o farne coriandoli,
puoi aprirlo e guardarci dentro,
vederci quello che vuoi vedere
o gettarlo in un mare di seconda mano,
io ho altri cuori per altre avventure
ed altre avventure da regalare.
Puoi coprirlo di promesse,
o accecarlo con sogni gangianti,
ma non saprai il mio vero nome
e non carpirai i miei pensieri,
potrai seguirmi ma senza le mie scarpe,
io correro' a sud sognando un'illusione,
avrai solo un cuore comprato senza amore.
Vorrai acquistare le mie emozioni
pesarle e pagarle con i tuoi denari,
sono troppo leggere e libere
per essere imprigionate e vendute,
il mio respiro e' troppo semplice
ed ho altre maschere nel cassetto,
hai comprato il mio cuore,
non lo rivoglio indietro.

M.Ricci 01-015

domenica 11 gennaio 2015

Troppo breve il viaggio

IL VIAGGIO


Libera la mente e ascolta il vento,
cammina con le mie scarpe
ma non calpestare la mia ombra
passo dopo passo vivrai il presente,
ieri hai conosciuto la metà del sole,
mille anni fa hai venduto il nome,
per pochi denari senza valore.
Un giorno di vento e di mare
un sogno è venuto a trovarti,
un sogno di lotta e di amore,
un viaggio di idee e dolore,
in moto sulle strade del mondo,
uno zaino di rabbia e passione.
Le ruote girano lente nel tempo
come i passi tra colline e acquitrini,
come le notti tra sangue e zanzare,
con le scarpe di un compagno perduto,
piede dopo piede verso il futuro,
strada dopo strada a cavallo di un giorno,
sulla tua moto che urlava libertà,
e un diario per i giorni vissuti,
parole scritte per avere un ricordo,
una foglia di coca contro la fame
un vino e il sorriso di un cane.
La moto che sogna verso le Ande,
le ruote del cuore a scoprire il viaggio,
tra le lune che ti anno incantato,
hai baciato tuo padre ed amato una donna,
tre stelle ti hanno guidato,
un sole caldo ti ha scaldato
un sogno ti ha salvato
quello rosso di sangue e d'amore
quello che urla per un mondo migliore
su quella moto che grida libera
sulle tracce di un vento contrario
o di un vento gentile o di un mondo diverso
o solo di un vento di un vento inventato.

Mauro Ricci
2015